martedì 24 marzo 2009

BlogCompleanno e polpette zucchine, feta&menta


Finalmente, dopo un inverno che mi ha tolto infinite cose, che è stato schifosamente freddo e rigido, è arrivata la primavera, con il suo tepore (mah, insomma....) e i suoi nuovi profumi. Ieri mattina, cavalcando la mia mitica Clio classe 1991, sulla A4 destinazione ultima Verona, un brivido nella schiena e un grande respiro di felicità. Festeggio un anno di blog e un anno di sfide. C'è chi dice che la bellezza non sta nel raggiungere un traguardo, ma nella strada che si percorre ad arrivarci. E devo dire che quanta bellezza hanno visto i miei occhi e quanta bellezza ha percepito la mia anima in un anno di nuove albe tutte da colorare e nuove giornate e nuove ore da riempire. Grazie a chi ha dato, grazie a chi ha sostenuto, grazie a chi ha condiviso, grazie a chi è rimasto vicino anche nelle avversità, grazie a chi ha scaldato, grazie a chi ha consolato, grazie a chi ha amato. Me, il mio progetto, la mia avventura e il mio blog. Grazie amici miei.

Le polpette sono la classica pietanza che fa felici tutti. Sarà perchè sono morbide, perchè sono allegre, perchè sono rotonde, perchè sono fritte e anche solo per questo, irresistibili, perchè sono piccole e se ne mangiano una dietro l'altra! E cosa meglio di polpette di zucchine, profumate alla feta e menta con un tocco di mandorle tostate per festeggiare?


INGREDIENTI spannometrici 
  • zucchine piccole e con pochi semi
  • feta
  • mandorle
  • menta
  • pepe
  • pane raffermo
  • pane grattugiato
  • un uovo

lavate le zucchine e tagliatele a rondelle sottili e fatele cuocere a fuoco vivo con un filo di olio, in modo che non caccino acqua ma si colorino e insaporiscano. Una volta fredde passatele nel mixer con feta e menta in proporzione variabile, come piace a voi. Io non aggiungo sale che la feta è già salatissima, ma metto molta menta perchè la adoro. Sempre nel mixer frullate del pane raffermo fino a ridurlo in pezzetti piccoli e unitene una manciata giusto per assorbire eventuale acqua dell'impasto e aiutare la formazione delle polpette. In un padellino antiaderente fate tostare le mandorle a lamelle, anche qui vedete voi, io ne ho messe una manciata, e aggiungetele al composto. E infine, una bella dose di pepe a profumare. Formate le palline, passatele nell'uovo e nel pane grattugiato, e friggete allegramente in olio di oliva. Buonissime sia calde, tiepide che fredde! Un abbraccio a tutti voi!


martedì 17 marzo 2009

Le arancine siciliane


Valigie... Cosa sono le valigie? Quelle borse vuote accatastate negli armadi o negli sgabuzzini, ma principalmente, quello che ci mettiamo dentro. La mia valigia giovedì scorso è stata riempita da qualche vestito, un paio di libri mai aperti, una divisa del mio "secondo lavoro", un beauty pieno di trucchi che non servivano, tante magliettine per la sete di sole e caldo, e soprattutto: speranze, paure, preoccupazioni, emozioni che andranno vissute, aspettative, punti interrogativi e ore da colorare e riempire. Ma la cosa davvero bella delle valigie è che al ritorno non si chiudono mai e non si capisce il vero motivo. Io oggi, di ritorno da 5 giorni fantastici con il mio capo in Terra Straniera (che poi tanto straniera non era ma va beh), ho scoperto perché le valigie non si chiudono: perchè sono piene delle cose che abbiamo vissuto e delle esperienze che abbiamo accumulato. Vestiti sgualciti, una manciata di conchiglie che fanno sorridere, il classico sapone "rubato" come souvenir all'albergo, e le tante emozioni che ci portiamo nel cuore e che ci hanno fatto compagnia, i sorrisi, le risate da buttarsi per terra per il mal di pancia, le lacrime delle grandi commozioni, delle grandi vittorie e della nostalgia che ci accompagna in un ritorno in piena notte dopo una bellissima avventura che ci lascia tanto da mettere nella scatola dei ricordi. Tutto questo, arriva dopo un anno bellissimo, un anno che mi ha regalato moltissimo, un anno che festeggio con delle arancine. Arancine dedicate a chi mi ha tenuto la mano nelle avversità e mi ha sempre sostenuta anche quando era lontano da me, a chi è un goloso di natura, a chi diventa felice davanti a un pacchetto nuovo di Pan di Stelle o davanti a una fetta di torta appena sfornata. Le arancine della nostra Sicilia e della nostra "Sorgente", le mie arancine che per ora non hai ancora mangiato ma che mi piacerebbe portarti nel cestino del PicNic al parco con la Wilma :)

DOSI PER 12 arancini circa
  • 1, 5 kg di riso
  • 2 dadi
  • una bustina di zafferano
  • burro
  • grana
  • 3 etti di carne macinata
  • concentrato di pomodoro
  • piselli
  • una manciata di pinoli
  • 2 foglie di alloro
  • farina
  • acqua
  • pane grattugiato
  • olio di semi di arachide per friggere


Le arancine sono un bel lavorone ma danno molte soddisfazioni. Fate bollire 1 litro e mezzo di acqua circa, e metteteci circa 70 gr di burro, la bustina di zafferano, 2 dadi e quando bolle, il riso. Mescolate una volta e poi non mescolate più in modo da non disperdere l'amido nell'acqua. Quando cotto scolatelo, conditelo con abbondante grana grattugiato e fatelo raffreddare. Nel frattempo preparate il ripieno facendo rosolare la carne in olio extra vergine, sfumate con vino bianco, aggiungete il concentrato di pomodoro e fate cuocere coperto a fuoco basso per un paio di ore almeno, anche tre. Aromatizzate con un paio di foglie di alloro, aggiustate di sale. A parte fate cuocere dei piselli surgelati e in ultimo aggiungeteli al ragù insieme ai pinoli. Per formare le arancine, prendete il riso freddo, ricavate delle palle abbastanza grandi e fateci un grande buco al centro, che riempirete con abbondante ragu e chiudete sigillando bene il riso. Formate tutte le palle, passatele in una pastella densa fatta con acqua e farina, e poi nel pane grattugiato. Friggete in abbondante olio e mangiate calde. Ottime davvero, come quelle dei nostri ricordi di ore felici.


mercoledì 4 marzo 2009

Torta Paradiso: per chi ha grandi sogni


E' successo tre giorni fa. Un sabato super lavorativo, una giornata di quelle che metterebbero al tappeto davvero chiunque per lunghezza e fatica. Sveglia alle 6, dalle 8 alle 20.30 a fare un lavoro che questa volta era davvero pessimo (dai, capo, ne ho ragione, non prendertela... ), e soprattutto senza fine. In questa giornata così atroce, ho ricevuto una mail che mi ha fatto ricordare tante cose di me che forse avevo un po' perso, e soprattutto, mi ha fatto ricordare che grande avventura sto vivendo da un anno a questa parte. Un'avventura che mi ha portata a superare tantissimi miei limiti, che mi ha dato emozioni che non avrei mai immaginato, che mi fa sentire viva ogni giorno e che mi ha fatto capire una cosa fondamentale nella vita: non esiste la parola impossibile. A patto che ci sia una determinazione feroce e sogni e cuore così grandi da farti volare sopra gli ostacoli che incontrerai. 


Per coronare questo momento di Magia che ho avuto, di grande serenità e felicità, non poteva mancare la torta degli Angeli: la Torta Paradiso.

INGREDIENTI
  • 150 gr di farina
  • 150 gr di fecola
  • 200 gr di burro
  • 200 gr di zucchero a velo
  • 6 uova
  • vanillina
  • la buccia di un limone
  • una bustina di lievito

Per la farcia:
  • panna da montare
  • miele

In una ciotola montate a crema il burro con lo zucchero, fino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto aggiungete uno alla volta le uova, la vanillina, la buccia del limone e infine a pioggia le farine con il lievito. Fate cuocere a 180 gradi per 45 minuti circa.

Fate raffreddare e preparate la farcia. Montate la panna e aggiungetevi un paio di cucchiaini di miele, che sia dolce il giusto. Con questa farcite la torta, e spolverate con abbondante zucchero a velo! Obbligatorio: sporcarsi tutta la faccia di bianco mentre addentate!






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