giovedì 24 giugno 2010

In mezzo al delirio un'oasi di pace: pesche ripiene al forno.





Frenesie, isterismi collettivi, ansie vomitate addosso da altri, tutti che credono di essere sempre chissà chi, ma chi??? Il mio lavoro mi mette di fronte a cose assurde, spesso ai limiti della sopravvivenza fisica (iniziare un  lavoro ore 8 di mattina e finirlo ore 4 e mezza di notte, domire 3 ore e ripresentarsi altre 9 ore su un altro lavoro facendo finta anche di essere sul pezzo non è una passeggiata di salute). Io donna che fa un lavoro strambo, bizzarro ma anche molto moderno, sono poi nell'anima una massaia vecchio stampo mancata, vorrei svegliarmi per coltivare la terra e raccoglierne i frutti in un mulino con la ruota, accudire il focolaio scaldata da un camino crescendo pargoli monelli e coccolando un solido compagno dal cuore grande. Nel mio quotidiano sono, quando il Cielo mi da la bontà di non strapazzarmi in qualche delirio professionale, alla ricerca della semplicità del gesto che fu, del sapore di qualcosa di magico, di vecchio, di buono.


Come queste pesche, nate per caso perchè in realtà non mi hanno mai attratta, ma grande amore al primo assaggio: calde, morbide, profumatissime. Come una vecchia coperta che ti avvolge su una sedia a dondolo.




DOSI PER 4 PERSONE

4 pesche gialle mature
8-10 amaretti
40 gr di cioccolato fondente
6 savoiardi
marsala q. b.
2 cucchiai di zucchero di canna

Lavate le pesche, tagliatele a metà e scavatene la polpa per ricavare la cavità epr il ripieno. In un mixer frullate il cioccolato spezzettato, la polpa di pesca, gli amaretti, lo zucchero di canna, il cioccolato fondente e marsala quanto basta per legare insieme. Formate una pallina di composto, adagiatela nelle mezze pesche, sistematele in una pirofila, e sul fondo versate mezzo dito di marsala. Cuocete a 170° circa per una cinquantina di minuti, irrorando se volete con il marsala di cottura. Buonissime tiepide.

giovedì 17 giugno 2010

Pizzette da rinfresco: inno alla gioia dello stare insieme!


Sono tornata. Già, da una incredibile dis-avventura. Per la prima volta nella mia vita ho fatto l'accompagnatrice-referente per un gruppo di lavoro in incentive. Meta: Taormina. 6 giorni che mi hanno visto protagonista di mille e non più mille scenette, qualcosa che fatico a riassumere a parole. Ho avuto l'immensa fortuna di avere al mio fianco delle persone a dir poco fantastiche, a cominciare dal signor Sebastiano. Un metro e 45 cm di pura razza siciliana, un'età indefinibile confusa dalla pelle cotta dal sole e solcata da rughe profonde, mani di chi ha lavorato duro per una vita intera ma ancora piene di comprensione, sostegno e umanità. Un cuore grande rispecchiato nei suoi acuti occhi neri e una cavalleria e un rispetto che ormai purtroppo non se ne vedono più in giro. Lui è stato il mio Caronte, il mio traghettatore nelle mille andate e ritorno dall'aereoporto di Catania e nelle varie escursioni dei nostri sei giorni siciliani. E poi Sara, mio Angelo Custode che mi ha alleggerito animo e corpo in giornate lavorative di quasi 20 ore, una presenza salda, serena, dolce e comprensiva che è riuscita ad alleviare pene emotive e casini incredibili di organizzazione: ma che cavolo avrei fatto senza te, Saretta mia, donna favolosa? 


E poi tutte le meravigliose persone che ho portato in giro, che mi hanno commosso a non finire con le loro storie, i loro racconti, le loro parole e i tanti gesti di affetto che hanno avuto nei miei confronti soprattutto in momenti di mia stanchezza o difficoltà. In aereoporto al rientro ho pianto tutte le mie lacrime, le emozioni sono state davvero infinite e li ho adorati tutti come persone facenti parte della mia vita. Prima di partire avevo messo sulla bilancia e nella valigia ogni possibilità, bello e brutto tempo, fatiche e problemi da gestire, ma non sapevo che avrei avuto così tanta ricchezza d'animo. Ringrazio la vita che mi ha dato la possibilità di vivere questa avventura, mi sento infinitamente fortunata perchè Dio mi ha dato un cuore che sa leggere tutto questo e auguro ad ognuno di voi che passa di qui di poter anche solo una volta assaporare un'esperienza del genere.


Inno alla convivialità, dedico a tutti loro queste fenomenali pizzette da cocktail: fanno subito allegria, gioia e amicizia. Fatene in abbondanza perchè davvero spariscono in un lampo.


INGREDIENTI

125 gr farina manitoba
125 gr farina 00
100 gr latte
6 gr lievito di birra
50 gr burro sciolto e raffreddato
3 cucchiaini di sale
25 gr zucchero
salsa di pomodoro
abbondante origano
formaggio a piacere (io un mix di mozzarella e formaggi semistagionati)


Preparate un lievitino con il latte a temperatura ambiente, 100 gr di farina 00 e il lievito. Coprite con pellicola e fate riposare per una mezz'ora. Aggiungete a questo punto al lievitino la restante farina, il burro sciolto, lo zucchero e il sale e impastate con forza per almeno 10 minuti. Formate un panetto e fare riposare per due ore coperto da pellicola. Passato il tempo riprendete l'impasto, lavoratelo per altri dieci minuti energicamente e rimettete a lievitare in luogo asciutto e tiepido per altre due ore. Trascorso il tempo prendete l'impasto, stendetelo con un mattarello ad un altezza di circa 1 cm e tagliatene con dei coppapasta dei dischi: posizionateli sulla placca da forno nel forno preriscaldato a 50°C e fateli lievitare 40 minuti. A questo punto conditeli con salsa di pomodoro, formaggi e origano e cuocete a 200°C per 10-15 minuti circa.

sabato 5 giugno 2010

Charlotte en Rose. Ecco cosa bolle in pentola.



Il mare è un miraggio pari a quello delle oasi. Una cosa lontaaaaaaaana lontaaanaaa. Comincia a fare un caldo appiccicoso e le zanzare che mi girano intorno sono un numero che sfiora le tre cifre nel pomeriggio. Gioie e dolori di vivere nel verde fuori dalla metropoli di cemento. Periodo di grande lavoro, pochi progetti, giorno dopo giorno a completare le tessere che mancano alla prossima consegna. E pochi pensieri. Pensare è faticoso, la fatica fa aumentare la sudorazione. E già la temperatura è feroce: perchè fare altre fatiche? :D Soprattutto se il lavoro costringe anche a far andare il forno giorno e notte in produzione di mille e non più mille dolcini con frutta. 



Per alleviare la calura io vi propongo una favola al cucchiaio fatta per lavoro recentemente: charlotte en rose con fragole e yogurth greco. A voi provare per dire che ne pensate!

INGREDIENTI

una decina di savoiardi casalinghi
200 gr di fragole
175 gr di yogurt greco  
125 gr di ricotta 
125 gr di lamponi 
7 cucchiai di miele
l5 gr di colla di pesce
100 ml di panna
 zucchero a velo

Lavate le fragole accuratamente, privatele del picciolo e tagliatele a pezzi. Frullatele nel mixer fino ad ottenere una salsa liscia e cremosa. In una ciotola mescolate lo yogurt con la ricotta, il miele e in ultimo le fragole frullate. Ammorbidite la colla di pesce in acqua fredda, strizzatela e fatela sciogliere in un pentolino insieme ad un cucchiaio di fragole frullate che avrete tenuto da parte: aggiungetela al composto di frutta e formaggi e mettetelo in un recipiente cilindrico dai bordi alti foderato con pellicola o carta da forno bagnata e strizzata. Mettete in frigorifero a solidificare per 6 ore circa.
Sformate la charlotte con delicatezza, trasferitela su un piatto e spalmatela con un sottile strato di panna montata. Adagiate sui bordi della charlotte premendo lievemente i savoiardi, in modo che aderiscano bene alla panna. Decorate con lamponi e zucchero a velo e servite.

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