sabato 3 settembre 2011

Pavlova: l'ultima riga delle favole.



Mi chiedo davvero... esiste l'ultima riga delle favole? Forse è qui, ora. Questa credo sia l'ultima riga di questa favola, che è durata un mese e mezzo, fatto di corse e di affanni in un oceano di Pace. Alla rincorsa della mia Felicità. Già, esiste la felicità, e io la sto cercando con ogni mia forza, oltre le cattiverie altrui, oltre l'invidia (ma che brutta bestia!) e oltre i luoghi comuni. Qui, in questa terra di pini e abeti, le gambe piene di graffi e le unghie spezzate e il sangue che scorre dopo aver sistemato 500 kg di legna. Eh già, come amo fare questo lavoro. Sporca, piena di polvere e schegge, con le mani nere e il sudore caldo, pezzetti di resina e di corteccia di pino e faggio tra i capelli, e la mia grande catasta pronta. Come me, pronta. Ho fatto le scorte e le ho messe da parte, le ho ammucchiate bene ordinate, sono bellissime, e la loro immagine mi evoca nella mente il caldo della casa, la neve, l'inverno, il freddo che punge e le lunghe ore buie passate davanti al fuoco che scalda, non solo il corpo, soprattutto il cuore. Il lavoro manuale, quello che ti fa tornare alle origini, che ti fa sentire in pace con il mondo, che ha il sapore buono che solo le cose autentiche hanno, che ti fa sentire male in ogni dove per la fatica ma che riesce a rasserenarti la mente. E poi la corsa al bosco con mia madre, donna la cui dolcezza e tenacia hanno portato avanti una famiglia pesante. Io e lei, come due bambine, nel grande prato a rubare dai rovi le more settembrine, quelle cresciute selvatiche e spontanee nel verde degli abeti. Io e lei, sole, una rarità per la quale essere felici. Le more dolcissime maturate al sole del sottobosco, regalo per cui gioire. La legna pronta per il freddo pungente, la pace del mio cuore. La felicità è scritta qui, in questa ultima riga di questa favola, e ora sono pronta davvero per tornare a continuare a combattere per la Mia di Felicità.



Tutta questa Bellezza dentro non poteva che essere rappresentata da questa Bellezza per occhi&gola: la Pavlova. Io non sono un'amante delle meringhe, affatto, eppure mi ha saputa conquistare con la sua semplicità. Credevo fosse una sfida impossibile, mi sbagliavo: è una vittoria di grande eleganza e poesia.


INGREDIENTI PER 5 pavlove piccole

: 100 gr di albumi (circa 3 uova) ::
: 100 gr di zucchero semolato + 2 cucchiai ::
: 100 gr di zucchero a velo ::
:: un cucchiaino di succo di limone + il succo di mezzo limone ::
:: un cucchiaio di maizena ::
:: 150 ml di panna fresca ::
:: un cestino di fragole e mirtilli ::


Fate una classica meringa cominciando a montare gli albumi con le fruste elettriche, poi incorporate man mano gli zuccheri, il limone e la maizena. Continuate a montare fino a quando lo zucchero semolato sarà sciolto completamente e la meringa sarà lucida e setosa. Mettete il composto in una sac à poche con bocchetta liscia e fate degli anelli con la meringa. Cuocete in forno a 75- 100° lasciandolo lievemente aperto (io ci ho messo in mezzo una pattina piegata) per non far scurire la meringa. Va cotta per circa 75 minuti poi tenuta a asciugare in forno una notte. Il giorno dopo montate la panna e mettetela al centro, servite con fragole macerate con zucchero e limone un paio di ore in frigo.





21 commenti:

Gio* ha detto...

io ho avuto l'onore di mangiarla, dopo le foto..ragazzi sta donnina è fantastica!
le sue opere oltre che magnifiche, sono stra-tos-fe-ri-che!!!
LONTANE dai pregiudizi della mente, VICINISSIMO al cuore.
GRAZIE <3
G*

Antro Alchimista ha detto...

Splendida questa pavlova, che suggella le tue splendide parole.

Simo ha detto...

Hai saputo catturare degli attimi meravigliosi, di intensa e pura felicità...e non è cosa da poco.
Mi trovi d'accordo in merito alla cattiveria e all'invidia...quanta ce n'è!!!
Che dirti di queste pavlove? Splendide! Io da gran fifona quale sono ho paura con le meringhe, una volta mi si sono spatasciate tutte e da allora....desisto.
Un abbraccione

mariangela ha detto...

anch'io non ho avuto grandi risultati con le meringhe.
questo dolce ... non ho parole, vederlo e gustarlo mi sembra un momento di pura felicità

saramilletti ha detto...

Bellissime le tue parole! E meravigliose le tue pavlove! Anche io le ho scoperte da poco e anche non amando le meringhe con queste ho cambiato idea! In bocca al lupo per la Tua Felicità!

Francesca Maria Battilana ha detto...

Non vado matta per le meringhe, ma a questa creazione non mi potrei sottrarre!

Lella la Fornella ha detto...

Sono d'accordo con te su tutto!
La tua pavlova è bellissima e sarà senza dubbio anche buonissima....
complimenti per il tuo blog, le foto sono meravigliose :-)

rossella ha detto...

grazie per le sensazioni trasmesse.
coeme regalate.
:)

incasadisilvia ha detto...

Le meringhe non mi piacciono, ma dopo tanta poesia... dovro' ricredermi!
A presto...
Silvia

Unknown ha detto...

una delle più belle foto di dolci in cui sono mai "inciampata" mi catapulta in un mondo di folletti natalizi pieni di luce e colori, il freddo che si respira è di quelli cristallini, che rimandano alla neve del nord. Poetica. Anche il racconto.

Cey ha detto...

L'introduzione a questo post è stupenda =) intensa e vera come quelle gambe con i graffi, come le favole più belle =) complimenti =)

Claudia ha detto...

Che bel post, profondo e sentimentale, accompagnato da foto stupende...questa tua pavlova ti è venuta che è una meraviglia! Complimenti...è favolosa!

BARBARA ha detto...

Mamma mia che splendore. le foto bucano lo schermo.

t e o ha detto...

una dolce favola per il piacere di occhi e di gola. Ma soprattutto di cuore.

Unknown ha detto...

Chiara..quasi inutile per me scrivere.. Tanto tu sai,anzi "senti" cio' che il mio cuore sa confessare. Questa pavlova e' proprio come sogno che sia in quella situazione di cui ti parlavo..
Quanto alle corse con tua madre, posso piangere di gioia ad immaginarvi cosi, vicine e complici e felici.
Ti abbraccio.
Laura@RicevereconStile

Unknown ha detto...

un dolce a dir poco splendido che mi propongo di fare al più presto Simmy

Cinzia ha detto...

che belle parole... ma sappi -te ne accorgerai- che la felicità viene dal cuore. Con quello stato interiore, anche il sangue che scorre e la dura fatica sono una poesia, con quello stato del cuore le invidie non ti toccano...
e le pavlove vengono magnificamente :)
brava (meno male che trovo i follower, le altre volte nn li vedevo), da oggi ci sono anch'io

Cinzia ha detto...

chissà come, ma immaginavo che fossi lì dove mi hai detto :) quelle zone io le chiamo "le piccole dolomiti" e sono molto belle! A presto

Casale Versa ha detto...

mia sorella mi ha detto ieri sera: "iscriviti subito a quel blog!".. ed eccomi qua.. prontissima a ricevere news sulle tue prelibatezze!! Valeria P.s. passi anche da noi?!

Mirty Quibibes ha detto...

E' questo dolce, la favola :)
Complimentissimi, bel blog!
A presto ;)

Francesca P. ha detto...

Mi piace come scrivi, sai? :-)

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