Venerdì, non lavorativo. Oggi sono leggera, felice. Mi capita di rado, corro sempre moltissimo, e per una volta oggi no. Faccio con calma colazione, vado a fare la spesa. Torno. Il sole pallido ma il cielo azzurro sul mio angolo di mondo, il mio paese. Un allegro girotondo di foglie balla nel vento sulla strada deserta. I rami dondolano armoniosi con le chiome gialle. Foglie ovunque su queste strade alberate, sui giardini, sulle villette. Sembra davvero di essere nel 1800, in un primo pomeriggio di autunno. Le giostre sono vuote, data l'ora del pranzo, aspettano che i bimbi arrivino festanti nel pomeriggio. Un albero di cachi con i suoi meravigliosi frutti arancioni maturissimi in un giardino governa la vista. Il grosso terranova, da me sempre soprannominato Sugo che invece recentemente ho scoperto chiamarsi Priscilla (!) dormicchia con un occhio aperto e uno chiuso sotto il portico di una villetta bianca. Un uomo scuote la tovaglia dalla porta di ingresso. un gruppo di bambini allegri attraversa le vie deserte: una bellezza malinconica che prende lo stomaco. Dei lavori stradali mi obbligano a guidare in una via a senso unico in direzione opposta. Per la prima volta in 25 anni percorro quel pezzo di strada al rovescio, e ho un'altra visione delle case, delle villette, dei giochi, degli alberi, della vecchia torre dell'acquedotto. Un'altra prospettiva. Questo mi ha portato oggi ad essere leggera, il mio voler vedere la mia vita da un punto di vista differente. La felicità una conquista difficile, dura, faticosa. Ma io ho scelto di essere felice, e oggi, anche se le apparenze mi danno sempre molto "nervosetta", sono una persona migliore. E felice. Felice di godermi delle cose che prima non avevo. Felice di avere la consapevolezza di essere felice. Felice di aver intrapreso un cammino con coraggio e quel pizzico di incoscienza che talvolta necessario. Questo momento di leggerezza, di gioia, lo dedico con questo post ad una persona che c'è, silente, talvolta sfuggente, assente. Ma se non ci fosse stata oggi non sarei qui, a scrivere un blog, a lottare per un sogno che ho realizzato grazie al suo appoggio. Grazie ad una lettera bellissima ricevuta un anno fa insieme a 3 libri, che mi hanno fatta piangere e aperto il cuore e cambiato la vita. E ho capito che la paura ci fa rimanere sempre sulla stessa strada, mentre talvolta il coraggio ci fa diventare persone migliori. A lui devo dire grazie, perch l'appoggio e il sostegno in questa fantastica avventura mi hanno permesso di regalarmi una possibilità di gioia: grazie Joux. Lui. Golosissimo di cannoli siciliani.
DOSI PER 15 CANNOLI CIRCA
- 200g di farina
- 20g di burro
- 30 gr di zucchero
- 2 cucchiai di marsala secco (o di più se l'impasto dovesse risultare troppo duro e difficile da stendere),
- un pizzico di sale
- 1 cucchiaio di cacao in polvere
Per la farcia
- 600 gr di ricotta di pecora freschissima
- 80 gr di zucchero a velo vanigliato
- 70 gr di cioccolato fondente al 70%
- ciliegine candite

Fate la pasta mescolando la farina, il cacao, lo zucchero e il burro sciolto a bagnomaria con il marsala: se la pasta risultasse molto dura aggiungete ancora un goccio di marsala. Molto dipende dalla farina e dalla sua umidità. Fate riposare mezz'ora, poi stendetela in una sfoglia sottile e tagliatela a cerchi di 12 cm circa. A questo punto arrotolatela sulle canne di alluminio e friggete in olio di semi ( io uso arachide). Preparate la farcia: la ricotta deve essere rigorosamente di pecora e rigorosamente freschissima. Io l'ho prima strizzata in un canovaccio pulito per toglierne l'umidità e l'acqua in eccesso, e poi l'ho passata al setaccio 2 volte. A questo punto ho aggiunto lo zucchero a velo vanigliato, io ne ho messi 80 gr circa, perchè a me le cose troppo dolci non piacciono e perchè altrimenti andiamo a intaccare il sapore della ricotta. In ultimo mettiamo il cioccolato, precedentemente tagliato a pezzetti e pulito dalla polvere nel setaccio: questo per avere una crema bianca con pezzi scuri e non una crema già beige!!! Farcite le scorze solo all'ultimo, massimo 10 minuti prima di mangiarle. Buonissime.
