
Pubblicherò
questo post quando sarò rientrata in base. Dove sono finita? E chi lo
sa, almeno, io non lo so onestamente. Fisicamente mi trovo nel mio “buen
retiro”, sono bellamente seduta su una sedia a sdraio imbottita sotto
il mio portico, sottofondo di grilli del bosco, avvolta in una coperta
di lana . Sono le 20, 50, mi trovo in questo luogo mooolto isolato da
ieri perché ho preso e sono scappata dalla città. Le jatture sono state
decisamente troppe al che ho pensato che prendendo la macchina e
percorrendo questi 100 km magari le avrei disseminate. E’ un giovedì da
caldo record, il sole di oggi mi ha ustionata e sebbene io sia
circondata da pini montani anche qui ci sono stati 27 gradi quasi. Da
dove ha inizio tutto? Da 6 mesi fa, forse 7. Dopo 6 mesi di tira e molla
con MisterEx, mio bellissimo (ex) fidanzato di design, ero riuscita a
convincerlo ad andare in vacanza insieme. Lui è il MisterBig
all’amatriciana, de noantri. Quasi quarantenne, rampantissimo avvocato
milanese, fascinosissimo, brillantissimo, elegantissimo, simpaticissimo,
coltissimo… imprendibilissimo! Trascorriamo la nostra settimana in
terra sarda nella lussuosissima tenuta che avevamo affittato (a un
prezzo modico però eh!) nell’idillio tra topi grandi come gatti in casa,
rane e animali di ogni tipo fuori dalle mura, acqua ghiacciata in bagno
e un rientro Olbia-Genova che se non sono morta o di paura o di
annegamento è solo che faccenda miracolosa. In ottobre decido che sì, è
arrivato il momento di comprare casa: eh già, il tranello è teso. La
compro io ma a suon di pollo ai peperoni & pizze all’unto ti
accalappio e con l’inganno ti porto a vivere con me, ah ah! Trovo così
la casa: bella, luminosissima, con un arco che è un sogno. Mia, mia,
miiissima! Ma…. Ma la famigerata immobiliare che inizia per Pir e
finisce con Elli guarda caso si dimentica di dirmi che il proprietario
che vende non è il proprietario e dopo aver scartabellato chili di
scartoffie tra tribunali, avvocati, notai e affini ne viene fuori che la
compravendita è più losca della truffa Parmalat e di truffe si parla.
Triste ma rassegnata dico ciao con la manina alla mia casa. E con lei se
ne va pure MisterEx, annoiato e scontento della relazione dopo 5 anni
si fa di fumo con i miei sogni di famiglia e convivenza. E
chissenefrega, vattene brutto panzone che non sei altro, non sei nemmeno
così bello come credi ecco (SNIFF, SOBB, datemi un altro kleenex).

L’orrido
e gelido inverno passa portando con sé le mie tristezze e in quel di
febbraio un’immobiliare mi contatta: hanno la casa per me. Ma sì, me ne
vado io a vivere da sola alla faccia tua, sai come sto bene, sai che
pacchia senza i tuoi calzini sporchi e maleodoranti dopo gli
allenamenti, senza i tuoi peli sparsi come un tappetino in bagno, senza
le tue camice e completi da stirare. Tiè. La casa è lì: bella,
bellissima, con il balcone che guarda verso le montagne lontane, con la
cucina che è una bomboniera. E ricomincia con il direttore di banca e
mise da guerra per estorcere il mutuo con mezzi ai limiti del lecito (no
beh dai ero solo elegante come se stessi andando ad un ballo monegasco
con i Principi), e conti in tasca e richieste e carte bollate e… in un
mese le facciamo sapere. Passa il mese, con altri deliri come
l’asportazione di un neo sospetto. “ma va chiara non essere tragica, che
vuoi che sia un neo, sei ridicola”… La ridicola si è beccata 4,5 cm di
taglio e 9 punti di sutura e un decorso che non è stato esattamente come
una passeggiata a mangiare un gelato alla vaniglia & pistacchio. E
sia, passata pure questa. Arriva la data e speranzosa chiamo la mia
agente che con tono lugubre mi dice “mi spiace ma la proprietaria non ha
accettato perché non ha trovato dove andare a vivere lei”. Le bestemmie
e insulti che sono volati li so io e nessun altro al mondo, oltre i
miei, i miei vicini di casa, le mie amiche, il mio capo ;)
PorcacciaLadracciaMignottaccia ora mi tocca ricominciare la ricerca, e
che palle di qui e che palle di là---- DRIIIINnnnnNN (telefonata del mio
editore) “Sono spiacente di dirti che delle due testate che sviluppi
per noi una chiude (Ergo ti diamo la metà dei soldi che ti davamo e Dio
solo sa se questo ricettario continua o ti togliamo anche questo che ti
resta). EMMISONOROTTALEPALLE, ecco! In 6 mesi ho: due case in meno, un
fidanzato di Design in meno, una scucchiaiata di pancia (ma non di
ciccia) in meno e un lavoro in meno. Per questo sto qui, medito nel buio
del portico, tra lo scampanellare delle mucche e i grilli pensando che
poteva andare peggio, che tutto quello che se ne va lascia il posto a
qualcosa che arriverà e che la vita è una continua montagna russa:
attese di ore per fare i biglietti (e trovare case degne, lavori
possibili, fidanzanti non agghiaccianti) molta adrenalina, momenti di
panico, attacchi di vomito, la sensazione di voler abbandonare la corsa
spesso e volentieri ma pur sempre emozionantissima e terribilmente
affascinante.

Per la frolla
:: 300 gr di farina ::
:: 150 gr di burro ::
:: 1 uovo ::
:: 100 gr di zucchero a velo ::
:: scorza di un limone ::
:: un pizzico di sale ::
Per la crema
:: 250 ml di latte ::
:: 16 gr di farina ::
:: 40 gr di zucchero ::
:: 60 gr di burro ::
:: 60 gr di zucchero a velo ::
:: 60 gr di farina di mandorle ::
:: 2 tuorli + 1uovo ::
:: scorza di un limone ::
:: 150 gr tra lamponi e mirtilli ::
In
una terrina lavorate a crema il burro con l'uovo, il limone, il sale e
lo zucchero a velo. In un solo colpo aggiungete la farina e con la punta
delle dita amalgamate molto velocemente lapasta in un panetto.
Avvolgetela in pellicola alimentare e fatela riposare in frigorifero
un’ora. Preparate la crema pasticcera: in un pentolino portate a bollore
il latte con la scorza di limone in infusione. In un altro pentolino
amalgamate due tuorli con lo zucchero semolato e la farina, dopodiché
versate a filo il latte filtrato e mettete sul fuoco: cuocete la crema
rigirandola fino a bollore poi spegnete. Foderate una tortiera da 22 cm
con la pasta frolla e mettetevi sopra un disco di carta da forno con
appoggiati dei pesi, ad esempio fagioli secchi. Cuocete “in bianco” in
forno a 170¡ per circa 10 minuti, eliminate i pesi e continuate la
cottura per altri 5 minuti. In un mixer frullate la farina di mandorle
con il burro a pezzetti, lo zucchero a velo e l’uovo e aggiungete il
composto alla crema pasticcera: versate il tutto nel guscio di frolla,
decorate con i lamponi e i mirtilli e cuocete a 170¡ per 25 minuti, il
tempo che raddenserà la crema. Se i bordi della crostata dovessero
scurire troppo potete proteggerli avvolgendoli con carta stagnola!