Spesso mi soffermo a pensare: fa bene la gente che si accontenta o faccio bene io che combatto peggio di San Giorgio e il Drago (che io chiamo Gino)? MI capita con frequenza di invidiare chi ha il dono si sapersi accontentare di quello che la vita gli ha messo davanti, perchè queste persone si sono sollevate da un milione di casini. Io che nasco Leone ascendente Ariete non ho scritto questo nel DNA e cammino su strade a dir poco improbabili, con grandi sacrifici e rinunce e grandi battaglie alla conquista di quello che normalmente tutti hanno con facilità nelle loro vite. Ma no, io un lavoro "normale" no, una vita sentimentale giammai. Già, anni 30, bambocciona perchè non ho saputo accontentarmi di un impiego di ufficio (che poi di tranquillo non aveva un beato nulla) e di uomini che sapevano amarmi con semplicità e senza troppe pretese ma anche senza troppe palpitazioni. Ho sempre detto che nella vita ho un sogno: arrivare a 80 anni e avere mille aneddoti e mille cose incredibili da raccontare ai miei nipoti (sempre che Dio abbia la bontà di farmi ad un certo punto incontrare il famoso "domatore di leoni" che a sua volta abbia voglia di farsi addomesticare e abbia la Bontà di regalarci la gioia dei figli). Se avete la pazienza di aspettare una ventina di anni vi dirò se ho avuto ragione io oppure ho sbagliato tutto :)
In preda ad elucubrazioni notturne con relativi sogni complessi e giri e rigiri nel letto e in vista di due giorni di lavoro tanto belli quanto faticosissimi, meglio addolcirsi con una fetta di torta tutta casereccia, ma buona buona buona!
INGREDIENTI
- un vasetto di yogurth Muller alla vaniglia (o anche altro sapore ma neutro)
- 3 vasetti di farina
- 2 vasetti di zucchero
- 1 vasetto scarso di olio di arachidi
- 3 uova
- 2 mele
- gelatina di mandarini a volontà
- scorza di limoni
- uvetta
- una bustina di lievito
Trattasi di una base di torta allo yogurth alla quale aggiungo ingredienti per rendarla ancora più rustica. In una terrina mischiare lo yogurth con le uova, aggiungere lo zucchero, la farina, l'olio, la scorza del limone, l'uvetta e le mele precedentemente tagliate a cubettini. In ultimo il lievito e solo prima di mettere nella tortiera con un cucchiaino da caffè aggiungere delle "perle" di circa un cm di diametro di gelatina di mandarini. La gelatina rispetto alla marmellata è più consistente per cui non si mischierà con il resto del composto e rimarrà quasi del tutto intatta in tortiera. Forno caldo 180° per un'oretta scarsa. Fantastica per colazione o merenda